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Vergogna… che vergogna!

vergogna

Vergogna: è un’emozione secondaria. Non è presente dalla nascita, ma si acquisisce nell’ambiente in cui si cresce.

L’immagine di sé che un bambino si costruisce è strettamente legata alle prime relazioni. Se gli altri significativi (genitori, insegnanti, amici) rimandano al bambino un’immagine negativa, sminuita e di impotenza, verrà inibita la sua capacità di mostrarsi spontaneamente per quello che è.

Si prova vergogna generalmente quando si fa qualcosa di sbagliato o che non si dovrebbe fare, non rispettando le regole sociali. Non ha importanza che si venga visti o meno, in quanto le norme sociali sono interiorizzate: dipende dall’importanza che diamo.

La funzione della vergogna è proprio quella di regolare il nostro comportamento. A volte però diventa eccessiva e giudicante.

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 vergogna

Vergogna è un’emozione sgradevole: si basa sull’idea di essere scoperti a fare qualcosa che non andrebbe fatto.

Legata spesso ad una brutta figura o a reazioni che non ci piacciono, che colpiscono la nostra autostima. A volte sono presenti vissuti depressivi, se l’evento si ripete nel tempo.

Generalmente ci vergogniamo di un aspetto della nostra personalità, soprattutto in presenza di conoscenti, e quando veniamo colti sul fatto. Ci vergogniamo delle nostra vergogna, per questo molto spesso nascondiamo questa emozione. Cerchiamo di nascondere gli aspetti di noi stessi che consideriamo negativi, per non essere giudicati dagli altri.

La persona che si vergogna è convinta che gli altri la considerino incapace, ridicola e non altezza

Quando proviamo vergogna ci sentiamo a disagio, abbassiamo lo sguardo, ci defiliamo. Inoltre i vasi sanguigni del viso e del collo si dilatano, facendoci arrossire.

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Cosa fare allora?

E’ un’emozione presente in ognuno. Quando diventa eccessiva compromette l’immagine che la persona ha di sé, la sua autostima

Accettare i propri comportamenti e valutarne la gravità. Raccontare a qualcuno di cui ci fidiamo l’accaduto. Ci aiuterà a dare il giusto valore alle nostre azioni ed all’evento in sé.

Lavorare sulla propria autostima: migliorare l’immagine di sé per non temere il giudizio degli altri, ma soprattutto il nostro!

Scritto da Laura Messina

Psicologa-Psicoterapeuta Analitico Transazionale

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