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Tra mito e moda: perché i tatuaggi devono essere dispari?

tatuaggi dispari
I tatuaggi sono ormai entrati nella nostra cultura, tanto che in Italia il 13% degli italiani ne ha almeno uno. Spesso, però, capita di sentirsi dire “hai 2 tatuaggi? porta Sfortuna!”.
Perché i tatuaggi si fanno in numero dispari? quando e come nasce questa usanza?
tatuaggio

La leggenda dei marinai tatuaggi dispari

In questi ultimi anni c’è stato un boom del tatuaggio come forma di espressione personale.
Tale pratica, impiegata in moltissime culture, ha origini antichissime.
Tra le civiltà più antiche in cui si sviluppò il tatuaggio vi è addirittura l’Egitto. Sicuramente, mentre un tempo tale tendenza aveva significati di carattere religioso o enigmatico, oggi si è persa questa conoscenza divenendo sempre più una vera e propria moda.
Il significato dei tatuaggi dispari, però, risale all’inizio dell’Ottocento e si tratta di una superstizione derivante da un’usanza dei marinai. Si narra che quest’ultimi avessero l’abitudine di tatuarsi prima di partire per il loro primo viaggio, come protezione contro tutte le avversità.
leggenda marinai
Quindi il marinaio che partiva per la prima volta, si tatuava nel porto di partenza, poi una seconda volta nel porto di destinazione ed, infine, una terza volta fatto ritorno di nuovo a casa. Dunque, il terzo tatuaggio veniva fatto per celebrare il ritorno a casa, dai propri affetti, per aver concluso il viaggio con successo.
Se quindi crediamo a questa storia, avere un numero pari di tatuaggi vuol dire non essere riusciti a tornare a casa. Questo è il motivo per cui i tatuaggi devono essere dispari e perché in caso contrario “porta male”.
Facendo un salto nel passato, vedremo come questa non sia stata solo tendenza di marinai o guerrieri, infatti, anche tra i personaggi storici rilevanti troviamo politici e pensatori tatuati.
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Personaggi storici tatuati:

 

Winston Churchill (1874-1965)

Churchill

Il tatuaggio di Winston Churchill era semplice, ovvero un’ancora sull’avambraccio, forse realizzato durante i suoi anni passati in giro per il mondo come corrispondente tra Cuba, India e Sudafrica.

Zar Nicola II (1894-1917)

ZAR NICOLA

Risulta che dopo la sconfitta russa nella guerra russo-giapponese, lo zar Nicola II, si recò successivamente in Giappone nel 1891. Si racconta che lo zar fece ritorno da quel viaggio con un dragone tatuato sul braccio destro.

Thomas Edison (1847 – 1931)

edison

Tra le innumerevoli invenzioni di Thomas Edison, c’è anche la penna elettrica, utilizzata come base per la creazione della prima macchinetta elettrica per tatuaggi. Lo stesso Thomas Edison era tatuato, aveva sull’avambraccio 5 enigmatici punti, posizionati come nel numero 5 dei dadi.
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Conclusioni

Oggi, oltre la metà della popolazione mondiale ha un tatuaggio. Infatti, sembra essere un’autentica moda, un omologarsi all’altro, un “conformismo”, perdendo il loro carattere peculiare, distintivo e caratterizzante. Ma è anche vero che il tatuaggio è qualcosa di personale, a cui si attribuisce un senso che viene a far parte della persona stessa. Un ornamento sul nostro corpo che in un certo senso lo rende unico.

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Scritto da Vanessa Emmanuele

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