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Coronavirus, la rabbia dei medici: “Noi non curiamo gli imbecilli”

Medici attaccano movida coronavirus

È stato ampiamente criticato il comportamento di alcuni giovani che – con la riapertura di locali, bar e ristoranti – hanno ripreso in mano la movida che il lockdown gli aveva tolto, dando vita ad assembramenti.Medici attaccano movida coronavirus

Potremmo dire che non c’è nulla di male se ci si vuole riappropriare di un po’ di libertà che è stata negata in tre mesi, ma quantomeno che lo si faccia nel rispetto delle regole con distanziamento e mascherine.

Il fenomeno è stato simpaticamente ribattezzato come “Covida” e ha suscitato non poche polemiche, in quanto il comportamento di alcuni egoisti potrebbe compromettere i sacrifici fatti fino ad ora e riportarci alla fase 1.

I medici contro i giovaniMedici attaccano movida coronavirus

Ad essersi scagliati contro i giovani della movida sono stati soprattutto i medici rianimatori, gli stessi medici che ogni giorno – tra le corsie degli ospedali – hanno curato e visto persone lottare tra la vita e la morte.

Medici attaccano movida coronavirus

L’obiettivo delle critiche sono rivolte agli audaci della movida, per cercare di smuovere le loro coscienze e allontanarli dal loro egoismo.

Una prima provocazione proviene dalla pagina Facebook “Nessuno tocchi Ippocrate” – associazione impegnata da tempo contro la violenza nei confronti dei medici. In un post della pagina si legge:

“In tutta Italia si sono registrati assembramenti davanti ai locali della movida del sabato sera…per colpa di qualcuno retrocederemo alla FASE 1? Noi non curiamo gli imbecilli!”.

Anche Carlo Serini, rianimatore all’ospedale San Carlo di Milano, si scaglia rabbiosamente contro i giovani con un post provocatorio:

“Io faccio l’anestesista rianimatore per tutti, belli e brutti, bianchi e neri, grandi e piccoli, Italiani e stranieri, insomma non si guarda (giustamente) in faccia a nessuno.

Ma non faccio l’anestesista rianimatore per i cretini. Cari cretini, eliminatevi come preferite che fate un favore all’umanitá…

Ma non chiedeteci ancora di rivedere e rivivere i tre mesi appena trascorsi, a causa del vostro cretinismo. Io sono in terapia del sonno per sedare e sopire incubi, insonnie e risvegli dopo tre mesi in un ospedale Covid: e voi che fate? L’aperitivo. Cretino é una diagnosi (e oggi arriva gratis), non un insulto”.Medici attaccano movida coronavirus

Nel suo messaggio si racchiude tutta la rabbia dei medici rianimatori italiani contro la movida della Fase 2.

Virus nei giovani meno grave, ma non verso i genitori

Altrettanto duro – verso i più giovani – il commento dell’epidemiologo Luigi Lopalco, responsabile della task force per l’emergenza Coronavirus. I giovani sono convinti che il virus non li colpisca, ma così non è!

Il virus colpisce anche loro, in modo meno feroce, ma li colpisce. Non presentano sintomi e la cosa brutta e che se ne accorgeranno solamente quando trasmetteranno il virus ai loro genitori, che – per fascia d’età – sono le persone più a rischio:

“Gli effetti eventuali della movida non li vedremo tra una settimana, ma si vedranno molto più in là, almeno intorno a metà giugno. Un’eventuale circolazione del virus tra i giovani si scopre molto in ritardo, perché tra i giovani il virus circola in modo subdolo e asintomatico. Ce ne accorgeremo quando trasmetteranno la malattia ai genitori.Medici attaccano movida coronavirus

Se tra i ragazzi c’era qualche positivo che ha attivato catene di trasmissione, dobbiamo aspettare due o tre generazioni di casi, quindi servono tre settimane come minimo.

Il virus nei soggetti giovani raramente dà malattia grave ma dà infezione che può essere trasmessa. Bisogna far capire che il virus può colpire tutti quanti”.

Cosa ne pensate? Continuate a seguirci su SegretoDonna.

Scritto da Sophi Campailla

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