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Delitto di Avetrana: E’ andata in onda la fiction-documentario su Sarah Scazzi!

Sarah Scazzi film documentario

Quante di voi hanno seguito con sconvolgimento misto a curiosità il caso di Sarah Scazzi? La quindicenne di Avetrana, uccisa il 26 Agosto 2010. Le ricerche della ragazza sono durate molto tempo e oltre a essere un caso di cronaca è diventato un vero e proprio caso mediatico. Tutti volevano sapere tutto. I giornalisti facevano quasi a botte per accaparrarsi lo scoop. Anche la cosa più infima è stata messa al telescopio dai salotti pseudo giornalistici, Barbara D’Urso in primis. Culminando nell’annuncio del ritrovamento del cadavere della vittima in diretta sul programma Rai Chi l’ha visto? dove era ospite, in collegamento, la madre di Sarah. Sarah Scazzi film documentario

Sarah Scazzi film documentario

Finalmente Il 21 febbraio 2017, la Corte suprema di cassazione ha definitivamente riconosciuto colpevoli e condannato all’ergastolo per concorso in omicidio volontario aggravato dalla premeditazione la zia Cosima e la cugina Sabrina. Lo zio Michele Misseri, che è ormai diventato un meme vivente, è stato condannato alla pena di 8 anni di reclusione per soppressione di cadavere e inquinamento delle prove. Alla fine del caso che ha fatto discutere un po’ tutti la Mediaset ha deciso di dare il via a una nuova serie di fiction a stampo documentaristico proprio ricostruendo questa travagliata vicenda. Il Terzo indizio, condotto da Barbara De Rossi, si pone il compito di fare chiarezza sui casi che hanno fatto più scandalo in questi anni. Andrà in onda ogni martedì su Rete 4.

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La fiction-documentario su Sarah Scazzi: Sarah Scazzi film documentario

Sarah Scazzi film documentario

Il 16 gennaio 2018 è andato in onda in prima serata la prima puntata del Terzo indizio. Questa ha avuto come oggetto d’indagine il caso della morte di Sarah Scazzi. Girato la scorsa primavera, il ruolo di Sarah è stato affidato ad una diciassettenne di Manduria, Giulia Distratis, che studia recitazione alla “Scenic Academy” di Manduria e frequenta il liceo scientifico “Galilei”. Michele Misseri, interpretato da Claudio Carrozzo, mentre la figlia dell’attore Diletta Carrozzo, presterà il volto a Sabrina Misseri. Amelia Quaranta invece è Cosima Misseri.

Il dolore e la morte ridotti a reality

In un mondo in cui tutto può avere un valore economico, la morte è diventata un prodotto di prima scelta, poiché molto redditizio. I salotti alla Barbara D’Urso fioccano e tutti fanno a gara per dire la propria. Tutti vengono invitati. Psicologi, medici, personaggi della tv a caso. Insomma tutti sembrano sguazzare nell’autocompiacimento ogni volta che viene chiesto loro un parere. Se poi, in diretta, ci sono i parenti o gli amici della vittima è ancora meglio. Quale giubilo quando le lacrime cominciano a sgorgare dagli occhi, non sempre sinceri, dell’intervistato di turno.

Non importa se di quello che è capitato a una ragazzina ti importi o meno. Intanto otterrai i tuoi 10 minuti di celebrità. E’ di questa fame che si nutrono i mass media. La voglia di apparire in tv insieme all’ansia spasmodica dei telespettatori di sapere, sempre di più. Sarah Scazzi film documentario

Fino a sviscerare e sezionare ogni singolo aspetto della vita di ogni membro della famiglia della vittima o del presunto assassino.  Ogni cosa va bene, persino un elenco di cosa mangiava la vittima la mattina.

Il delitto di Avetrana Sarah Scazzi film documentario

Se poi si parla del delitto di Avetrana, le cose si complicano. Se in un caso di omicidio, i parenti più stretti spesso evitano di mostrare il proprio dolore in televisione. In questo frangente la fame di fama ha preso il sopravvento, come poi succederà sempre più spesso in altri casi. Tutti conosciamo il volto dell’assassina della piccola Sarah Scazzi. Ci è sempre stata spiattellata in iv. Ospite di questo programma o di quell’altro.

Sarah Scazzi film documentario

Per non parlare di Michele Misseri che in poco tempo è diventato un meme vivente. Il motto Ho stato io con lu trattore ha fatto ridere tutti noi almeno una volta.  Se si pensa che mentre ridiamo lui in realtà sta ammettendo di aver ucciso una ragazzina, non diventa sempre più inquietante? Sarah Scazzi film documentario

“Si sdrammatizza” mi potreste rispondere. E’ normale cercare di smorzare l’atmosfera in un momento di tensione, ma se ci vengono presentati ogni giorno racconti di morti e di uccisioni cosa succede? Diventa una cosa normale sdrammatizzare sulla morte, scherzare… persino filmare il corpo di un ragazzo morto suicida diventa lecito.

Siamo diventati immuni, apatici alla morte. La scomparsa di una ragazzina di 15 anni diventa un semplice argomento di conversazione. Come se stessimo commentando una puntata del Grande Fratello. La morte quindi diventa un semplice reality show. Su cui è lecito banalizzare, non importa che quel dolore sia reale. La nostra società ha messo da parte l’altro o gli altri. Ha cancellato ogni mediazione simbolica per dare vita a un tempo in cui l’individuo si afferma nella sua versione più cinica e narcisistica. 

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Per maggiori informazioni, continuate a seguirci su SegretoDonna.com

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