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PNRR. Governo Draghi verso aumento a 6,7 miliardi di fondi per banda ultralarga, 5G e satellite. SCIOPERO DELLA FAME contro “l’innalzamento dell’elettrosmog passando dall’attuale media di 6 V/m ad un massimo di 61 V/m”

5g draghi

Care amiche di SegretoDonna un caro saluto dal vostro Giuseppe Messina, oggi torniamo a parlare di 5G. 5g draghi

Il governo italiano guidato da Mario Draghi intende alzare a circa 6,7 miliardi i fondi destinati, nell’ambito del Recovery Plan, a promuovere lo sviluppo di reti a banda larga, 5G e satellitari rispetto ai 4,2 miliardi previsti nella bozza approvata a gennaio.

Nella Proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza approvata dalla IX Commissione (Trasporti, poste, telecomunicazioni) della Camera dei Deputati – spiegano –, i parlamentari si sono dichiarati favorevoli ad innalzare drasticamente l’elettrosmog passando dall’attuale media di 6 V/m ad un massimo di 61 V/m (valore per il campo elettrico) e da 0,1 Watt/mq ad un massimo di 10 Watt/mq (valore per la densità di potenza del campo elettromagnetico in alta frequenza), assecondando la volontà delle compagnie telefoniche, in dispregio a qualsiasi appello alla prudenza”.

Per scongiurare l’aumento di 10 volte dei limiti italiani sulle emissioni elettromagnetiche approvate in Commissione parlamentare, Alleanza Italiana Stop 5G promuove lo sciopero della fame. Hanno già aderito cittadini, attivisti, politici, sindaci, medici e tecnici. Raccolte 62.000 firme”.

E’ quanto si legge in una nota diffusa da Alleanza Italiana Stop 5G.

Tanti e variegati sono gli interessi planetari che girano intorno alla nuova tecnologia del 5G, ma cosa realmente sulla sua implementazione? Come riporta il Fatto Quotidiano si sta facendo passare il sillogismo per cui “più scambio dati, più velocità di trasmissione, più elettrosmog, uguale meno inquinamento, meno pericoli sanitari e ambientali”.
Così continua Maurizio Martucci nel suo articolo: “E ci vuole davvero una bella faccia tosta per sostenerlo. In assenza di uno straccio di studio scientifico preliminare (dico uno) sugli effetti multipli e cumulativi per umanità ed ecosistema, in nome dell’emergenza Covid-19 e del grande resettaggio indicato dal Forum Economico Mondiale, per l’instaurazione della Gigabit society nelle Smart cities si è finiti lì dove nessuno aveva mai osato prima: inondarci tutti, ovunque, di un inesplorato tsunami elettromagnetico, passando dall’attuale media di 6 V/m ad un massimo di 61 V/m (valore per il campo elettrico) e da 0,1 Watt/mq ad un massimo di 10 Watt/mq (valore per la densità di potenza del campo elettromagnetico in alta frequenza)“.

L’opposizione di molti sindaci 5g draghi

Nonostante l’opposizione di molti sindaci (600 Comuni s’erano detti allarmati per l’overdose elettromagnetica) e i pareri contrari di autorevoli medici e scienziati, nella Proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) si chiede al governo Draghi l’opportunità politica per rivedere la soglia di legge adeguandola agli standard europei: “si valuti l’opportunità di adeguare gli attuali limiti italiani sulle emissioni elettromagnetiche a quelli europei”.

Se la manovra venisse infatti approvata anche dal Parlamento e/o dal Governo, su tutta Italia verrebbe ad abbattersi un vero e proprio tsunami elettromagnetico senza precedenti, aumentando l’overdose elettromagnetica di un valore arbitrario pari a ben 10 volte più alto di quello di oggi (in fisica un ordine di grandezza più alto di 110 volte), il tutto per favorire il 5G nell’installazione di milioni di nuove antenne via terra e del Wi- Fi dallo spazio. Ciò sconfesserebbe la minimizzazione del rischio indicata nei Report del Bioinitiative Group, dal Parlamento Europeo nella Risoluzione del 2009 e dall’Assemblea del Consiglio d’Europa con la Risoluzione n° 1815 del 2011, ovvero nelle indicazioni invero protese ad un abbassamento dei limiti di legge a 0,6 V/m nell’immediato e a 0,2 V/m sul lungo termine, ignorato pure l’acceso dibattito nella Commissione europea, dove il Panel per il futuro della scienza e della tecnologia (STOA) ha seriamente messo in discussione l’affidabilità delle obsolete politiche dettate dalla Commissione Internazionale sulla Protezione dalla Radiazioni non Ionizzanti (ICNIRP, ente privato già al centro di reiterati scandali per la vicinanza all’industria, sue le linee standard sui 61 V/m), proprio mentre è in atto la rivalutazione con priorità entro il 2024 della cancerogenesi delle radiofrequenze onde non ionizzanti annunciata dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC)“.

L’innalzamento esponenziale dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici, approvato di recente in Commissione Trasporti alla Camera, rappresenta una minaccia inaccettabile per la salute pubblica, considerando che già gli attuali 6 volt/metro non risultano affatto tutelanti e se ne invoca da anni l’abbassamento”, commenta Annalisa Buccieri, referente Lazio di Alleanza Italiana Stop 5G e promotrice del Comitato Stop 5G di Fiumicino.

5G, ora è ufficiale: un team di scienziati vuole rivalutare i pericoli dell’elettrosmog

Ispirandosi al principio di precauzione e di prevenzione del danno, per scongiurare l’aumento dei limiti italiani sulle emissioni elettromagnetiche nel rinnovo della moratoria nazionale sul 5G, l’Alleanza Italiana Stop 5G ha promosso una catena solidale per lo sciopero della fame, invitando i cittadini consapevoli ad aderire in questa civile forma di lotta politica e sociale: “La condizione attuale, critica ed emergenziale dell’Italia nel sistematico calpestamento di diritti costituzionali, civili e umani – si legge nel comunicato – impone scelte consapevoli e forti in grado di risvegliare le coscienze, sensibilizzando l’opinione pubblica su un grave problema di interesse generale, volutamente sottostimato per i troppi interessi in gioco”. Da domani e fino alla conclusione del voto parlamentare sul PNRR, 41 attivisti privandosi del cibo metteranno in moto una virtuosa staffetta di sciopero della fame.

Di fronte a questa disputa come dovrebbero porsi i cittadini? Tante le teorie del complotto legate a questa tecnologia, ma sarà senza rischi proseguire con la sperimentazione 5G? Se da una parte si cerca di collegare il più possibile il Paese alla rete, dall’altra quali sono gli effetti sulla salute dei cittadini? Vale la pena rischiare per capire che effetto faranno queste tecnologie?

E voi cari lettori che idea avete al riguardo?  Lasciate un vostro commento! 5g draghi

Scritto da firedream79

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