È il giovanissimo volto di Sportitalia, un’icona sexy che affascina il mondo del calcio. Ha solo 22 anni Ludovica Pagani, ma possiede tutte le caratteristiche di una stella in ascesa. Ludovica Pagani intervista
Bionda e bellissima, Ludovica ha tanta voglia di fare e di mettersi in gioco. Il suo profilo Instagram conta oltre mezzo milione di follower e sono sempre di più coloro che decidono di entrare a far parte del #teampagani.
Noi di SegretoDonna le abbiamo fatto qualche domanda per conoscerla meglio. Ecco cosa ci ha raccontato di lei e del suo lavoro.
Ludovica, parlaci un po’ di te. Chi sei e quali sono le tue passioni più grandi?
Ho 22 anni, vengo da Cologno al Serio e ho studiato al linguistico. Al quarto anno il mio sogno era studiare giurisprudenza, poi feci gli open day e vidi che, prima di poter cominciare a lavorare, questa facoltà richiedeva tantissimi anni di studio e continui test. Ho capito che era una strada troppo lunga.
Il mio secondo sogno era criminologia, perché ho sempre avuto questa passione per il noir e tutto il resto. Ero quindi orientata verso una facoltà che fosse propedeutica a una specialistica in criminologia.
Al secondo anno di università – indirizzo management – ho iniziato a lavorare a Sportitalia e ho capito che lavorare in tv, condurre un programma, era qualcosa che mi piaceva fare e in cui mi sentivo a mio agio. Quindi ho cambiato di nuovo tutti i piani e adesso il mio obiettivo è quello di continuare la strada della conduzione e magari terminare il mio corso di studi e poi fare una specialistica in giornalismo televisivo, per avere un titolo di studio che accompagni il mio lavoro, oltre alla pratica.
Lavorare in tv era uno dei miei sogni. Quando ero piccola guardavo i programmi con le conduttrici – ricordo che mi piaceva moltissimo Vanessa Incontrada – e pensavo a quanto sarebbe stato bello diventare come loro. Forse questa cosa ce l’avevo dentro, ma quando cresci capisci che far parte di quel mondo è molto più difficile di quanto sembra, quindi mi sono orientata su giurisprudenza o, appunto, criminologia perché lo vedevo come un sogno quasi irraggiungibile. Quando poi ho cominciato a lavorare a Sportitalia ho visto che la strada ci poteva essere: a quel punto il sogno si è riacceso.
Come ti sei avvicinata al mondo del calcio e cosa è cambiato nella tua carriera da quella famosa gaffe a Tutto Atalanta Diretta Stadio?
A Sportitalia mi hanno contattata da Instagram. Il mio profilo era molto improntato sulla moda, scrivevo anche sulla rubrica di una rivista di Bergamo. Sono stata reclutata via social, ho fatto tre puntate prova che sono andate bene. A Sportitalia conduco un programma riguardante i motori, nel contempo sono stata contattata da un’agenzia di Torino che era la stessa degli Autogol e al mondo del calcio mi sono avvicinata facendo video per loro. Questo mi ha dato modo di frequentare l’ambiente, di essere aggiornata e di stare sul pezzo. E da lì ho capito che mi piace tenermi informata sull’argomento e parlare di calcio.
Qual è il lato di te che mostri nel tuo lavoro e cosa pensi che piaccia alla gente?
Quello che cerco sempre di mostrare è sia la simpatia che la gratitudine per le persone che tutti i giorni mi sostengono, perché è questa la cosa più importante che un personaggio ha. Sono l’affetto e il sostegno dei fan a renderlo tale, altrimenti non sarebbe quello che è. Cerco sempre di trasmettere quanto io sia grata a tutte le persone che mi sostengono.
Provo anche a essere autoironica, senza prendermi mai troppo sul serio. Spero di fare divertire le persone, è questo il messaggio di me che vorrei far passare e non solo l’immagine estetica.
Sotto questo punto di vista Instagram era molto limitativo, perché delle semplici foto non permettono di tirare fuori il carattere. Con l’arrivo delle stories sto riuscendo ad avvicinarmi maggiormente ai fan e a comunicare con loro, perché posso pubblicare momenti della mia quotidianità anche sotto forma di video. Anche queste sono utili in tal senso.
Su Instagram sei seguita da più di mezzo milione di follower. Come ci si sente a essere un’influencer e in che modo ti approcci ai tuoi fan?
Mi fa piacere, è bello leggere le cose che scrivono e vedere le loro manifestazioni d’affetto. Mi emoziona, perché quelle parole mi danno l’impressione di riempire la loro quotidianità con poco, attraverso delle semplici foto o stories. Cerco sempre di tenere un legame rispondendo alle persone che mi scrivono e mi sostengono, perché penso che sia il minimo che io possa fare nei loro confronti per tutto quello che loro fanno per me. Sono stati creati anche dei gruppi su Instagram, e ci sono dei giorni in cui chiedo come stanno e cosa fanno, per avvicinarmi a loro.
Spesso sei stata messa a confronto con Diletta Leotta. Questo è per te un paragone scomodo o, al contrario, gratificante?
Questo paragone mi lusinga, perché io non credo assolutamente di essere al suo livello né, come in molti sostengono, di averla superata. Lei è molto più avanti di me, ed essere paragonata a qualcuno che tu stessa reputi superiore sicuramente fa piacere. E poi è una bellissima donna, bravissima e in gamba. Spero, un giorno, di riuscire a diventare come lei.
Progetti futuri e sogni nel cassetto?
Sicuramente quello di diventare una conduttrice del calibro della Leotta. Progetti? Continuare il mio percorso nella conduzione. E poi sto studiando per diventare una dj. La musica è sempre stata una passione di famiglia, mio padre faceva il dj e ha conosciuto mia madre in radio; e poi la musica mi ha sempre incuriosita, e adesso che ne ho l’opportunità ho deciso di approfondire la cosa così da non fare la classica ospitata in discoteca durante le serate – con le foto – ma magari regalare anche delle emozioni alle persone e avvicinarmi a loro.
Cosa vuol dire per te essere una Donna Vera?
È una bellissima domanda. Sicuramente fare tutto con il cuore, che secondo me è una delle cose più importanti. Fare ogni cosa col cuore e per rendere felici gli altri è una delle cose più belle che una persona possa fare; e poi il rispetto verso se stesse, tenere a cuore la propria persona e la propria dignità. Non è una sola caratteristica a rendere una donna una Donna Vera, ma tante caratteristiche messe insieme, tanti comportamenti da tenere in diverse situazioni.
Essere se stesse e non avere mai paura della persona che si è, senza cambiare in base alle mode o a quello che le persone vogliono farti diventare. Alla fine, la persona che sei è quella che conta, e per me una Donna Vera è quella che non si nasconde e non si modifica per niente e nessuno.
Ma la cosa più importante è, per me, quella di mettere il cuore in tutto quello che faccio.
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