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Coronavirus, Dpcm in arrivo: spostamenti liberi da una regione all’altra?

Coronavirus sanzioni spostamenti interRegionali

Spostamenti “liberi” nella propria Regione Coronavirus sanzioni spostamenti interRegionali

All’interno le regole di massima a cui le Regioni dovranno ispirarsi per allentare o restringere le misure utilizzate finora. Innanzitutto ci si potrà muovere liberamente nella propria regione di residenza, senza alcun limite. Resta tuttavia il divieto di spostamento da una regione all’altra. Su questo fronte, qualcosa cambierà solo a partire dal 3 giugno, ma con delle limitazioni e in base all’andamento dell’epidemia. Coronavirus sanzioni spostamenti interRegionali

“A partire dal 18 maggio 2020 gli spostamenti all’interno del territorio regionale non sono soggetti ad alcuna limitazione”, si legge nella bozza in possesso dell’Adnkronos. La stretta resta tuttavia “relativamente a specifiche aree del territorio regionale, soggette a particolare aggravamento della situazione epidemiologica”.

Spostamenti in regioni diverse dalla propria

“Fino al 2 giugno 2020 sono vietati i trasferimenti e gli spostamenti, con mezzi di trasporto pubblici e privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente ci si trova, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute; resta in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”. Dal 3 giugno: spostamenti su tutto il territorio nazionale.

Restano le eccezioni già note: ci si può spostare per comprovate esigenze lavorative, per motivi di salute o casi di assoluta urgenza. Si può sempre fare ritorno al proprio domicilio, abitazione o residenza. Invece, a partire dal 3 giugno, si potrà tornare a circolare su tutto il territorio nazionale: gli spostamenti potranno essere limitati solo con provvedimenti limitate a specifiche aree ad alto rischio, cioé a nuovi eventuali focolai.

In una nota emessa da Palazzo Chigi dopo il Cdm, si definiscono sanzioni da 400 a 3.000 euro per chi viola le regole. “Il mancato rispetto dei contenuti dei protocolli o delle linee guida regionali o, in assenza, nazionali, che non assicuri adeguati livelli di protezione, determina la sospensione dell’attività economica o produttiva fino al ripristino delle condizioni di sicurezza”. Nei casi in cui la violazione sia commessa dall’attività di impresa è prevista la chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni.

 

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