Sin dall’inizio della pandemia Alberto Zangrillo, primario dell’ospedale San Raffaele di Milano, si è distinto per le sue affermazioni sul Coronavirus. Una fra tutte la frase “il Coronavirus è clinicamente morto”, ma queste non sono state le sue uniche affermazioni.Zangrillo affermazioni
Zangrillo appartiene al gruppo di esperti che hanno una visione più ottimista sull’andamento del virus, di contro a coloro che tendono a fare allarmismo. Intervenuto al La7 aveva infatti affermato:
“Non faccio parte del Comitato Tecnico Scientifico, ma mi aspetto che il Comitato Tecnico Scientifico dica agli italiani la verità: uscite tranquillamente, riprendete a vivere, andate al ristorante, andate in banca, andate in vacanza.
Se entrate in un locale chiuso mettete la mascherina, ma continuate a vivere più di prima. Perché altrimenti la società non parte e Conte tra due anni, se c’è ancora, dovrà chiederne 800 di miliardi.
Io sono uno che dall’inizio cerca di dire quello che osserva e inizio ad averne le palle piene. È assolutamente evidente quello che accade: se oggi in Lombardia abbiamo un morto dichiarato per COVID, vuol dire che non sta succedendo nulla. Punto. Poi possiamo costruire tutte le favole che volete. Questa è la realtà italiana oggi”.
Le scuse di ZangrilloZangrillo affermazioni
Per queste e altre sue affermazioni Zangrillo è stato preso di mira e criticato, Ma al convegno in Senato ‘Covid-19 in Italia: tra informazione, scienza e diritti’, Zangrillo ha voluto chiarire una volta per tutte cosa voleva dire e scusarsi per i toni bruschi utilizzati:
“Stigmatizzo questa polarizzazione, questo far emergere che ci possa essere divergenza di vedute fra addetti ai lavori, che in questa vicenda sono prevalentemente medici, ma anche tanti biologi, statistici, qualche veterinario e qualche epidemiologo.
L’importante è che tutti coloro che parlano posseggano l’argomento. E possedere l’argomento significa comportarsi con ottimismo e buonsenso, evitando estremismi in un senso o nell’altro”, ha esordito.Zangrillo affermazioni
Tornando, invece, sulla “famosa frase che non mi è sfuggita, anche se è stata oggetto di speculazioni, le più varie”, Zangrillo vuole chiarire un’ultima volta:
“Probabilmente ho sbagliato nei toni, chiedo scusa. Ma nessuno è riuscito a contraddirmi e fortunatamente. Continuiamo ad assistere a questo tipo di situazione, a questo tipo di evidenza. Dobbiamo convivere con il virus.
Voglio che sia chiaro a tutti che esiste un’enorme differenza fra contagio e malattia. Tutti i contagi che stiamo contando ogni giorno in Italia, fortunatamente non sono in grado di produrre una malattia con clinica tale da portare la persona in ospedale o, peggio, in terapia intensiva. Speriamo che la situazione si confermi tale.
Il nostro Ssn non è paragonabile a quello americano, brasiliano, messicano: sono state date linee guida corrette per poter tracciare, isolare, identificare eventuali focolai e trattarli con tempestività. Gli italiani hanno dimostrato di essere un popolo responsabile. Un atteggiamento responsabile che tutti noi dobbiamo continuare ad avere, ma prima di tutto l’autorità governativa sanitaria, perché non esiste solo Sars-Cov-2″.Zangrillo affermazioni
Le parole d’ordine sono ancora prudenza e responsabilità, senza sottovalutare il virus. Continuate a seguirci su SegretoDonna.