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Palermo, violenza contro le donne: Codacons Donna respinge le dichiarazioni del Ministro Nordio sui braccialetti elettronici

Tutela vittime di violenza

«Il braccialetto elettronico dà l’alert. Poi la vittima deve trovare un rifugio, in una chiesa o in una farmacia». Tutela vittime di violenza

Così si è espresso il Ministro della Giustizia Carlo Nordio durante il Question Time al Senato, a proposito delle misure di prevenzione nei casi di violenza contro le donne.

Prestidonato (Presidente): “non si può chiedere alle vittime di cercarsi la salvezza. Lo stato deve garantire protezione” Tutela vittime di violenza

Codacons Donna esprime profondo disappunto per tali dichiarazioni, che appaiono del tutto inadeguate rispetto alla gravità del fenomeno. Affermare che una donna, dopo l’attivazione del braccialetto, debba cercare autonomamente un rifugio, equivale a delegare la sicurezza delle vittime alla casualità, sollevando lo Stato da una responsabilità che gli compete in modo pieno e inderogabile.

«Non possiamo accettare – dichiara l’Avv. Federica Prestidonato, Presidente nazionale di Codacons Donna – che si chieda a una donna sotto minaccia di salvarsi da sola, sperando di trovarsi nei pressi di una chiesa o di una farmacia. Le parole del Ministro, per quanto forse dettate da buone intenzioni, evidenziano un approccio profondamente insufficiente e lontano dalla realtà drammatica vissuta ogni giorno da tante vittime. Il problema non è il braccialetto elettronico in sé, ma l’assenza di un sistema strutturato, tempestivo ed efficiente che ne garantisca l’efficacia e l’intervento immediato.

Già nell’ottobre 2024 – prosegue Prestidonato – Codacons Donna ha avanzato proposte chiare e realizzabili: una revisione tecnica dei dispositivi per garantirne l’affidabilità, controlli rigorosi sui fornitori, introduzione di tecnologie più avanzate per ridurre i malfunzionamenti, attribuzione di responsabilità legale in caso di inefficienze e, soprattutto, il rafforzamento delle risorse umane e strumentali dedicate alla gestione delle misure cautelari.

Le vittime non devono essere lasciate sole, né costrette a cercare rifugi improvvisati. È lo Statocontinua Prestidonato – che deve farsi trovare pronto, presente, attrezzato. La protezione delle donne non può basarsi sulla fortuna o sulla buona volontà dei singoli, ma su un sistema pubblico forte, organizzato e capace di intervenire in tempo reale. Solo così possiamo dire di stare davvero dalla parte delle donne che denunciano e che chiedono protezione» – conclude Prestidonato.

Codacons Donna continuerà a vigilare e a intervenire ogni volta che, anche solo con le parole, si metta a rischio la dignità, la sicurezza e la vita delle donne.

Scritto da Gaetano Siscaro

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