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Secondo l’Università di Yale dal Coronavirus si potrebbe non guarire più

Coronavirus ricaduta pazienti

Continuano senza sosta gli studi sul Coronavirus e sui pazienti che lo hanno contratto in forme più o meno gravi, anche perchè si pensa che il virus stia mutando.Coronavirus ricaduta pazienti

Se da un lato c’è chi riesce a guarirne in modo definitivo sviluppando gli anticorpi, dall’altro lato c’è invece chi non riesce più ad uscirne fuori. A rivelarlo è uno studio condotto dall’oncologo Alessandro Santin presso l’Università di Yale.

Se in un primo momento ci si è concentrati sui casi gravi di Coronavirus, ovvero quelli ricoverati in terapia intensiva, adesso l’attenzione si sposta verso quelli che sono rimasti in isolamento domiciliare, manifestando forme lievi del virus.

Questi ultimi sembrano essere guariti e star bene, ma in realtà non è così perchè la maggior parte di loro – dopo poco tempo – si è ammalata nuovamente. Hanno iniziato ad avere problemi di respirazione e ad accusare fatica nelle attività di tutti i giorni. Continuano a risultare negativi ai test ma non sembrano essere riusciti a tornare alla normalità.

Coronavirus ricaduta pazienti

Coronavirus, in molti non riescono più a guarire dal virus in modo definitivoCoronavirus ricaduta pazienti

Sempre secondo il professore Santin, sembra che questi pazienti non riescano a rispondere con gli anticorpi, ma con gli eosinofoli con cui di solito si combattono le reazioni allergiche come l’asma:

“Tutto ciò che sappiamo fino ad oggi sul Covid deriva dallo studio di quel 20% che ha sviluppato la forma severa ed è quindi stata ricoverata in ospedale. Non ci si è concentrati per niente su chi era malato a casa.

Ma ora vediamo che c’è un numero di persone enorme fuori dagli ospedali che non guarisce e che non sappiamo ancora se guarirà mai. Lo sappiamo dalle chiamate che da mesi continuano a fare ai pronto soccorso, negli Usa.Coronavirus ricaduta pazienti

Non ci sono ancora dati, ma da quello che vediamo a Yale sono fino al 10% di quell’80% di pazienti che ha sviluppato forme lievi o moderate di Covid, cioè un numero enorme in tutto il mondo.

È come se il sistema immunitario di questi pazienti, di fronte alla presenza del SarsCov2, reagisse come alla presenza di un allergene, rispondendo non con gli anticorpi e la tempesta citochinica che causa le forme gravi, ma scatenandogli contro l’arma che l’organismo utilizza in risposta a reazioni allergiche, all’asma e alle infezioni da parassiti: gli eosinofili al posto degli anticorpi.

Negli Usa vediamo che da 4 mesi queste persone non riescono ad alzarsi dal letto. E non sappiamo ancora se ci riusciranno”.

Bisogna continuare ad effettuare ricerche sui pazienti che si sono ammalati lievemente ma che adesso hanno ricadute. Infatti, se il professore Santin avesse ragione la situazione potrebbe degenerare ancora una volta da un momento all’altro. Continuate a seguirci su SegretoDonna.

Scritto da Sophi Campailla

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